Palermo – Sciacca in 2 giorni

PRIMO GIORNO

Palermo
– Pasticceria Cappello (Grandi dolci della tradizione e sapienza maestria artifgianale… periferia e cortesia altalenante ma per il resto…)
– L’antico Forno di Ottavio Guccione (fuori dal presidio, ma chiaramente il miglior pane nero di Castelvetrano sul territorio. Utilizzo di farine da cereali antichi dei Molini del Ponte. Strepitosi biscotti di tumminia)
Monreale
– Marilù monte e le sue susine bianche (una persona che non può non essere conosciuta…)
San Giuseppe Jato
– La Cinisara di Salvatore Polizzi (ottimi formaggi, su tutti alcuni tentativi di cagliata acida, dalla razza antica che dà il nome all’azienda…)
Cena alla Massaria Ruvetto di cui sotto…

SECONDO GIORNO

Sambuca di Sicilia
– Massaria Ruvettu di Melchiorre Mangiaracina (magari arrivateci in serata così da dormire lì e poi dedicatevi all’assaggio della Vastedda del Belice appena fatta… una mozzarella di pecora da cui è difficile riprendersi)

Castelvetrano
– Filippo Drago e Alessandro Montalbano. Farine, pasta e olio. (Molini del Ponte e Frantoio di Campagna). Una coppia di amici. Il primo uno straordinario istrione con delle farine di una fragranza da gridare al miracolo, il secondo molitore esperto e spalla ideale.
Sciacca
– Rapida visita al Bar Roma. Granita al limone di Aurelio Licata (paradiso)
Ribera
– Paolo Ganduscio e le sue strepitose arance e Colle Vicario, trasformatore e produttore di marmellate buone (con punte d’eccellenza)
Cena a Sciacca all’Hosteria del Vicolo.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *