Un giorno… qualunque. Giovanni Cogno

Ribadisco che La Morra è un paese fortunato. La posizione strategica e ammaliante ha spinto i creativi del posto a lasciare altrove annotazioni letterarie, linguaggi cinematografici e onanismi musicali, per dedicarsi a quella branchia del sapere definita, con un termine che ha in sé quella maniera cripto-filosofica verso la sperimentazione e la composizione del linguaggio, Enogastronomia.
Da qui viene il Barolo e in queste zone ci si può imbattere nel Tuber Magnatum (o Tartufo bianco) e già ci si sarebbe potuti adeguare, rimirandosi nel successo e tenendo alto il gonfalone del genio italico.
Invece no. Qualcuno non si è accontentato. Qualcuno si è accorto di come la “cultura” del vino abbia lasciato spazio alla natura della terra, alla sua spontaneità.
Ha visto le nocciole e ha provato a scrivere qualcosa: questa è la storia della famiglia Cogno.
Dopo aver trovato la bottega all’interno di un cortile non semplicissimo da scorgere, ci accoglie la moglie di Giovanni.
L’invisibile ingerenza (la sua) che si trasforma nell’estrema ingerenza (la mia) per trasformare il sentimento in qualcosa di testuale, in un racconto, in una saga, in un viaggio all’interno di un laboratorio che non si perde in spiegazioni. Lei è stata molto gentile, molto più dei prodotti.

– Nocciola Igp tonda di Langa: in gran parte coltivata a Cortemilia (dove si lavora sempre sul limite tra industrialità e artigianalità) e in piccola parte proveniente dai terreni di famiglia. Leggermente tostata egualmente sulle diverse superfici. Base per tutta la loro pasticceria. Ottima. Nulla da aggiungere.

  – Torta di Nocciola. Il motivo che mi ha spinto fin lì. Rapporto misurato tra il dolce dello zucchero e il legnoso della nocciola. Asciutta. Sapore corretto e retrogusto… non burroso ma… (???!!!). Friabile.

  – Biscotti di meliga: prescindibili. Sarà per la mia idiosincrasia verso il rapporto tra granoturco e denti.

  – Biscotti alle nocciole: forse il prodotto migliore… ancorchè la ricetta…

  – Lamorresi (cioccolatini ripieni tradizionali): ne fa di vari tipi, con rum, grappa di barolo, grappa di moscato, barolo e nocciole. Nulla di indimenticabile…

La famiglia Cogno, ancorchè abbia raggiunto molto successo e venda i suoi prodotti in grandi catene del gusto, in piccole realtà gastronomiche e in rinomate pasticcerie al di fuori dei confini nazionali, non si sottrae alla critica netta di un dolce senza pasticciere. Il dubbio che si potesse fare meglio, viene fugato dall’impatto poco corroborante con Giovanni su un set cinematografico… Forse irreale ma estremaente concreti… Enorme Epochè, al limite del disinteresse…

GIOVANNI COGNO
VIA VITTORIO EMANUELE, 18
LA MORRA (CN)

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